La Riserva Marina delle Isole Egadi offre ai visitatori paesaggi marini e terrestri di straordinaria bellezza che si fondono armonicamente con testimonianze storiche e archeologiche. Levanzo, la più vicina alla costa, è un piccolo borgo marinaro, le cui acque cristalline hanno fatto da sfondo alla storica battaglia delle Egadi. La Grotta del Genovese, con graffiti e pitture di epoca preistorica, è raggiungibile con una piacevole passeggiata. Favignana, sito turistico, è l'isola maggiore e basava la sua economia sulle cave di tufo e sui prodotti legati alla pesca del tonno, la cui mattanza è oggi condotta saltuariamente. Marettimo è l'isola più distante e la più selvaggia. Sentieri di notevole interesse paesaggistico si snodano tra le testimonianze di antiche chiesette e fortilizi. Le sue acque, ricche di antri e grotte, sono un paradiso per le immersioni.
Tracce della presenza umana nelle Isole sono testimoniate già nel paleolitico superiore, quando il territorio era probabilmente collegato alla terraferma. Dopo i Punici, furono i Romani ad avvicendarsi nella dominazione dell'arcipelago a seguito della storica battaglia delle Egadi del 241 a.C. che ebbe come scenario le acque antistanti. Gli Arabi lasciarono testimonianze del loro passaggio soprattutto nell'assetto urbanistico dell'isola maggiore, Favignana, mentre ai Normanni si attribuisce l'edificazione di diversi castelli (adibiti poi dai Borboni a prigioni). Alla fine del XVII secolo le isole divennero possedimento dei marchesi Pallavicini di Genova, che avviarono per primi l'agricoltura ed incrementarono la pesca del tonno. Questo processo fu potenziato dagli imprenditori Florio, che acquistarono l'arcipelago nel 1874 per più di due milioni di lire edificando a Favignana pregevoli architetture.
Se è nei superbi scenari subacquei che le isole Egadi offrono la loro maggiore suggestione, è certamente vero come anche la parte emersa delle isole eserciti un fascino magnetico sui visitatori. Favignana, con il suo paesaggio vario e diversificato, nel perimetro della sua costa a forma di farfalla, alterna tratti rocciosi a tratti sabbiosi (tra le spiagge ricordiamo quella di Lido Burrone). All'interno dell'isola, inattive cave di tufo, mostrano scenari peculiari con vaste aree depresse da cui si elevano enormi colonne di pietra, simili a grattacieli, mentre sulla costa, a CalaRossa e al Bue Marino (così detta perché un tempo abitata dalla foca monaca), ampi strapiombi di tufo incisi in mille blocchi arrivano a lambire il turchese del mare ed offrono splendidi contrasti cromatici. La cima del monte Santa Caterina è poi un punto privilegiato da cui ammirare a perdita d'occhio l'intero arcipelago. Levanzo ha una costa alta con poche cale, come la suggestiva spiaggia a ciottoli del Faraglione e Cala Minnula. Il piccolissimo centro abitato sorto intorno a Cala Dogana ricorda le isole greche con un susseguirsi di piccole case bianche e infissi turchesi. Isolati sentieri si addentrano all'interno offrendo piacevoli passeggiate in un insolito e delimitato ambiente rurale. A Marettimo la montagna, percorsa da numerosi sentieri a strapiombo sul mare, presenta colori cangianti tra la luce del sole ed i riflessi del mare mentre cambiano intorno gli scorci verso il castello di punta Troia, la sagoma delle altre isole e la costa della terraferma. Dal piccolo centro abitato, un susseguirsi di case di pescatori racchiuse tra lo Scalo vecchio e quello nuovo, si possono raggiungere, in un suggestivo periplo in barca, le numerose e suggestive grotte, tra cui quelle del Cammello e del Tuono.
La vegetazione dell'arcipelago delle isole Egadi è condizionata dalla loro origine geologica. Infatti essendosi l'isola di Marettimo staccata dal resto della Sicilia 600 milioni di anni fa, in un'epoca antecedente alle altre, ha sviluppato numerosi endemismi molto rari. La flora è così ricca da essere diventata meta di botanici e naturalisti di tutto il mondo. Le rupi incontaminate e inaccessibili rappresentano un prezioso orto botanico. La vegetazione di Favignana e di Levanzo presenta un corteggio floristico diverso daquello di Marettimo, dove invece la macchia si arricchisce del corbezzolo (Arbutus unedo) e del cisto (Cistus sp.). In tutte e tre le isole la macchia è caratterizzata da cespugli di leccio (Quercus ilex). A Levanzo si trovano radi cespugli di quercia spinosa (Quercus coccifera). Sulle pendici che scendono verso il mare la macchia diventa più bassa e si associa al rosmarino (Rosmarinus officinalis), all'erica (Erica sp.), al lentisco (Pistacia lentiscus) ed alla cineraria marittima (Senecio cineraria). Le Isole sono luogo di passo di numerose specie di uccelli tra cui il falco pescatore (Pandion haliaëtus), la poiana nella sua forma meridionale (Buteo buteo) e l ' aquila del bonelli (Hieraetus fasciatus), stanziali nell'arcipelago.
Le Egadi, e in particolare Favignana, sono spesso associate alla mattanza (dallo spagnolo matar, uccidere), ovvero alla pesca del tonno, attività spettacolare in cui fede, mito e ritualità si fondono. La mattanza risale al periodo arabo e viene compiuta a primavera inoltrata, quando i tonni, in pieno periodo di riproduzione, si lasciano trasportare dalla corrente e sono più facilmente individuabili. Le operazioni sono dirette dal Rais, il capo della tonnara, che assume un ruolo quasi sciamanico, definendo i tempi, il coordinamento e le modalità di azione. Un complesso sistema di reti tra loro collegate, preparate nei mesi precedenti, incanala gli animali fino alla camera della morte. In questo punto i tonni vengono arpionati ed issati sulle imbarcazioni mentre si dimenano vigorosamente alla disperata ricerca di una via di fuga. Lo spettacolo, cui un tempo si assisteva da spettatori, appare cruento e convulso, con il sangue dei grossi pesci che colora l'azzurro delle acque.
A Marettimo, tra il 18 e il 19 Marzo, si può assistere ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe, patrono del paese. Nei giorni precedenti gli abitanti allestiscono piccoli altari nelle loro case e l'Isola si riempie di fedeli e visitatori. Nel primo giorno vengono accesi tre falò che rappresentano la Sacra Famiglia (rito della Adduminaria). Le vie del paese si animano con banda musicale, mentre si svolgono altri riti (come quello dell'Alloggiate, che rievoca la ricerca di rifugio da parte di Gesù, Giuseppe e Maria). Il 19 marzo si svolge in piazza un pranzo, alla cui preparazione contribuisce l'intero paese: una tavola, allestita su un palco, ospita tre personaggi che rappresentano la Sacra Famiglia. In questa occasione vengono anche preparati dolci tipici, come la cubbaita e le cassatelle. Nel pomeriggio, il simulacro del Santo viene portato in processione. Anche a Levanzo e a Favignana il Santo viene festeggiato; con minor sontuosità che a Marettimo, si organizzano processioni e la distribuzione di caratteristici pani.
Diversi ritrovamenti testimoniano la presenza umana nel territorio sin dai tempi preistorici. A Levanzo la Grotta del Genovese manifesta un pregevole esempio di arte preistorica; abituandosi alla penombra dell'antro naturale, si possono scorgere graffiti del paleolitico che rappresentano animali (tra essi, un cervo spicca per la sua efficace resa del movimento) e tre figure umane probabilmente in una danza magico-rituale) oltre a pitture rupestri in nero del neolitico con figure di uomini, idoli e animali. Sebbene non esistano prove a conforto, nelle isole Egadi si potrebbe identificare l'isola delle Capre, di cui parla Omero nell'Odissea. A Favignana, nei pressi di Cala San Nicola, sono stati rinvenuti resti di una necropoli fenicia databili intorno all'VIII secolo a.C. mentre presso la Grotta del Pozzo e la Grotta della Ficara (sul monte di Santa Caterina) sono state rinvenute diverse iscrizioni puniche. A Marettimo poi, a crocevia tra i sentieri che attraversano la montagna, ci si imbatte in un fortilizio romano in “opus reticulatum” (presumibilmente del I-III secolo d.C) e poco accanto la medievale chiesetta basiliana.
A Favignana ci sono ben due edifici attribuiti al periodo normanno: il forte di Santa Caterina sull'omonimo monte ed il forte San Giacomo (oggi inaccessibile in quanto adibito a carcere). Nella piazza principale del paese domina la chiesa Matrice, edificata nel '700, mentre altre testimonianze si devono alla famiglia Florio. Pregevoli lo stabilimento della tonnara, il marfaraggio detto Camparia, il palazzo Florio in stile neogotico napoletano all'esterno, liberty all'interno, la chiesetta di Sant'Antonio, tutti opera di Damiani Almeyda. Lo stabilimento e la Camparia hanno un aspetto maestoso con i loro archi a sesto acuto e le volte che danno loro il senso della sacralità del lavoro. A Marettimo, il Castello spagnolo di Punta Troia, dalla sua posizione strategica, domina il paese; le sue origini sono databili anteriormente al XVII secolo, tanto che già a partire dal '700 l'edificio fu adibito a prigione politica (al suo interno fu recluso il patriota Guglielmo Pepe).
Se oggi le isole Egadi vivono di turismo e solo pochi pescatori ancora vivono del loro antico mestiere, va ricordato come a Favignana sia stata l'estrazione del tufo a costituire in passato una delle principali attività economiche dell'arcipelago. La quasi totalità delle abitazioni delle isole e dei centri più prossimi (Trapani, Marsala...) infatti sono costruite in tufo locale, conchigliare, a grana bianca, particolarmente pregiato per la sua compattezza e la sua grana fine. L'estrazione comportava un lavoro manuale particolarmente faticoso: dapprima si toglieva la parte esterna e più dura, successivamente si estraeva la parte interna, la calcarenite. Dopo essere stato tagliato in blocchi, il materiale veniva esportato in Sicilia ed in Tunisia. Oggi lo spettacolo paesaggistico delle aree estrattive è davvero suggestivo, la vegetazione insediata nelle cave e la luce cangiante del sole conferiscono a questi scenari un colore sempre diverso, in uno spettacolo che cambia a seconda delle ore del giorno.
Nell'arcipelago delle Egadi è il pesce a far da padrone delle tradizioni enogastronomiche e, in particolare, il tonno, che viene cucinato nei più disparati modi: da non perdere sono le polpette (cucinate al sugo o marinate). Del tonno viene utilizzato tutto: il seme del maschio viene chiamato lattume e cucinato per lo più come frittura; dalle uova della femmina, invece, deriva la bottarga (servita, come antipasto, a fettine condite con olio, o grattugiata sulla pasta). La ficazza è una sorta di salame di tonno fatto con le parti dorsali e residuali dell'animale, macinate, condite e conservate. Oltre al tonno, ovunque, si può degustare il pesce fresco, spesso insaporito con piante aromatiche raccolte negli altipiani circostanti (menta, timo, rosmarino). Una specialità è poi la pasta con i ricci: spaghetti in bianco conditi con uova di riccio dall'intenso sapore di mare.
Negli ultimi anni, fattasi ormai rara la celebre mattanza, le Isole Egadi si offrono come scenario ideale per manifestazioni e regate veliche. Negli ultimi anni sono state organizzate varie manifestazioni a cura di imprenditori privati e della FIV come la Targa Florio del mare. Nel mese di aprile, a Favignana, si svolge la Sagra della Cassatella, tipico dolce del trapanese composto da una sfoglia fritta, ripiena di ricotta zuccherata e aromatizzata. Sagre e convegni sono affidati all'iniziativa dell'Amministrazione locale, la loro programmazione è annuale.
La maggior parte delle attività che si possono svolgere nell'arcipelago sono collegate al mare. Diversi centri di diving organizzano escursioni subacquee in gruppo, ma è anche possibile partecipare a tour organizzati in barca che fanno il periplo dell'isola, consentendo di raggiungere gli antri più inesplorati e di addentrarsi nelle grotte. A Marettimo, i sentieri che si inerpicano sulla montagna e che offrono superbi panorami possono essere attraversati a dorso di asini con l'ausilio di una guida.