Scopello

 

Dalla sommità di una altura, il piccolo e suggestivo borgo di Scopello domina il paesaggio che spazia sull’intero Golfo di Castellammare. Sorto nei pressi della mitica città di Cetaria, cosiddetta per l’abbondanza di tonni, porta nel nome derivante dal greco Skopelòs, scoglio, o dall'arabo Iscobul, l’incantevole presenza, nel mare cristallino, dei maestosi e pittoreschi faraglioni, ricoperti di vegetazione mediterranea. Si è accolti dalla suggestiva insenatura di Guidaloca, con ghiaia bianca, protetta da una vecchia torre che con le altre due della tonnara, una su di un piccolo promontorio e l’altra arroccata su un’aspra rupe, assicurava il controllo della zona dal pericolo proveniente dal mare. Il baglio, tipica costruzione rurale con cortile interno, sorto nel sito di un casale arabo, arricchisce con la piazzetta e l’antico abbeveratoio, il paesaggio del piccolo borgo.


L’imponente e suggestivo castello, di origine araba ampliato in epoca normanna e sveva, la più importante fortezza della Sicilia occidentale, contiene elementi di grande rilevanza architettonica come la medievale scala a chiocciola, all’interno di un torrione circolare, e il portaletto con motivi decorativi tardo gotici. Sugli edifici di culto domina la chiesa Madre, nel suo attuale aspetto barocco (1726-36). Di rilievo è la chiesa della Madonna di l’Agnuni (dell’angolo), di presunta origine normanna, con bel portale cinquecentesco. Suggestiva, sulla montagna, la chiesa della Madonna delle Scale (sec. XVII); da non trascurare anche l’ex convento dei Padri Crociferi (1659), ora sede del Municipio. Nelle immediate vicinanze di Castellammare resistono al tempo il baglio di Inici e il castello di Baida, ed inoltre le torri, il baglio e la tonnara del suggestivo borgo di Scopello.


L'arte del territorio rientra nell’area di estrazione del marmo Rosso di Sicilia, impiegato in tutte le applicazioni interne ed esterne in campo edilizio e dell’arredamento; è un calcare giurassico, di colore rosso cupo, assai simile al rosso di Verona, uniforme con chiazze ocracee e rare vene di calcite spatica. In laboratori artigianali abili ricamatrici realizzano vere e proprie opere d’arte, eguendo metodi antichi, tra cui la tecnica dello sfilato siciliano; una rinomata scuola di ricamo propone corsi e organizza periodicamente mostre. Qualche artigiano è ancora in grado di realizzare calzature su misura; i curinari con movimenti veloci delle mani intrecciano le foglie di palma nana creando la curina per confezionare borse, cappelli, ventagli, e sono bravi anche nel realizzare cestini e panieri di canna e steli di ulivo. Nel mare antistante la città ha sede un allevamento di tonni.

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